La coda della sirena by Anna Cataldi

autore:Anna Cataldi [Cataldi, Anna]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858695319
editore: Rizzoli
pubblicato: 2019-06-07T16:00:00+00:00

35

Una traduttrice

Copenaghen, 11 novembre 1978

Passando accanto alla porta a vetri do un’occhiata fuori: si sta alzando una nebbia biancastra.

Dentro invece c’è calore soffuso con i piccoli abat-jour rosa accesi nella hall, malgrado sia mattina.

Ieri al telefono lei ha detto: «Va bene, vedrò di passare al suo albergo domani. Le va bene verso le undici?».

Così la sto aspettando seduta sul divano con accanto i due volumi di lettere africane. Ho passato la notte a sfogliarli, impotente a decifrare questa lingua con tante “kappa”, le “ae” scritte attaccate come sorelle siamesi e le “o” attraversate da un trattino. Ho letto date e nomi che mi stanno diventando familiari come i ritornelli dell’infanzia e ho frugato con gli occhi nei volti e nei paesaggi delle fotografie in bianco e nero di cui non so decifrare le didascalie.

Eccola là: il portiere le sta indicando dove sono e dopo un attimo me la trovo di fronte. È italiana, si chiama Maria Giacobbe ed è poetessa, scrittrice e traduttrice dal danese.

Ha acconsentito a vedermi perché Ole Wivel, per cui ha curato il libro di poesie uscite in Italia, glielo ha chiesto.

«È da molto che vive in Danimarca?» chiedo.

«Ormai sono diciannove anni.»

Ha un’espressione così seria. Vorrei sapere di più su di lei, ma il suo atteggiamento non incoraggia altre domande.

«Sono venuta qui per Karen Blixen» spiego. «Sono stata in Kenya e vorrei riuscire a fare un film sul suo rapporto sentimentale con Denys Finch Hatton. Sa, finora se ne sapeva così poco… Ma poi c’è stato un libro in Inghilterra e adesso ho saputo di queste lettere.»

Faccio per porgerle i volumi ma mi blocca con un gesto di rifiuto.

«Non importa» dice, «le conosco molto bene. Le ho lette tutte. Sa, qui se ne è parlato molto.» Per la prima volta ha un piccolo sorriso. «La Blixen è venerata in Danimarca.»

«Invece in Italia pochi la conoscono. Di Out of Africa è stata stampata una brutta edizione economica nel 1963 e da allora non è più stato pubblicato. È esaurito e non esiste in vendita.»

Tento di stabilire una solidarietà fra italiane all’estero, ma non sembra che a lei importi molto che la Blixen sia sconosciuta da noi. Una candela rossa brilla circondata da una corona di bacche e aghi di pino.

«Non conosco il danese» continuo, «e Ole Wivel mi ha detto che lei avrebbe potuto tradurmi le lettere.»

«Oh, ma non è possibile. Non avrei assolutamente il tempo per un lavoro così impegnativo.»

La luce della candela scoppietta in un guizzo.

«No, no» mi affretto a spiegarle, «non intendevo la traduzione di tutte le lettere. Ne vorrei solo alcune. Le più importanti. Ole ha promesso di sceglierle lui. Ieri sera ne ha indicate cinque. Guardi.»

Il cartoncino color crema che le porgo è quello del ristorante dove abbiamo pranzato.

«Tania voleva sempre venire qui» ha detto lui «quando faceva colazione a Copenaghen.»

«Ole dice che questi sono stati i momenti più significativi della sua vita in Africa.»

Maria Giacobbe osserva il pezzo di carta su cui sono scritte cinque date:

“Autunno 1921, 25 ottobre 1921, 1 aprile 1926, 5 settembre 1926, 10 aprile 1921”.

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